29 marzo 2016

Interpensieri: Luigi Martinuzzi




Conosciamo meglio gli autori con l'intervista-pensiero di Stefano

CHI E' LUIGI MARTINUZZI?

Luigi Martinuzzi vive a Portogruaro, dove è nato nel 1979. 
Ha un diploma come operatore di Shiatsu ed è appassionato di testi di alchimia. 
Ha iniziato a scrivere nel 1997 brevi racconti, ma ha lasciato il suo sogno di diventare scrittore nel cassetto fino a quando ha avuto l’idea per L’ultimo respiro, il suo romanzo d’esordio.

Per seguire l'autore restando sempre aggiornato sulle ultime novità sbirciate spesso il suo sito davvero ben fatto cliccando QUI , inoltre potrete trovare l'autore presente su tutti i social specialmente su facebook ecco QUA la sua pagina facebook ricca sempre di info.

Interpensiero a Luigi Martinuzzi:

Stefano: Salve Luigi! Benvenuto tra noi lettori del forum e blog creature della notte!

Luigi: Ciao Stefano e ciao a tutte le creature della notte. Grazie di avermi invitato! È un piacere essere qui.

Stefano: Sappiamo quanto sia dura pubblicare con un editore affermato come in questo caso la Leone, ci puoi dire secondo te un pregio e difetto delle grandi case editrici ed anche un pregio e difetto dell'autopubblicazione?
Luigi: È vero, farsi pubblicare non è facilissimo. Servono molte componenti tra cui - come in ogni ambito - un pizzico di fortuna. Naturalmente, prima di tutto, il libro deve essere un buon prodotto, perché la sola fortuna non è sufficiente. Quasi certamente, il pregio principale di una grande casa editrice è la possibilità di essere distribuiti in maniera importante. Più si è distribuiti, più si ha visibilità e di conseguenza maggiore sarà la possibilità di farsi leggere. Il difetto, secondo me - visto che sono uno di quelli che vorrebbe seguire tutto, dalla copertina, agli strilli, alla sinossi, ecc - è che l'autore ha solo l'ultima parola su tutto prima che il libro venga pubblicato, mentre la CE ha l'ultimissima. Per l'autopubblicazione, al contrario, il pregio sta nel potersi sbizzarrire e poter decidere tutto, mentre il difetto è la distribuzione limitata.     

Stefano: Sei una persona sempre schietta e sincera ci dai la tua interpretazione sul perché gli italiani leggono poco?
Luigi: Secondo me, per pigrizia, perché si pensa che leggere sia palloso, perché si sta più volentieri davanti alla televisione a farsi intortare (una rovina). Io trovo invece che leggere, oltre che essere utile per tutto quello che può regalarti - dall'apertura mentale, alle emozioni - rende anche tremendamente affascinanti. Alla fine, però, non è che non si legga, perché non ci si accorge che a fine anno, se si mettessero insieme tutte le cavolate che leggiamo quotidianamente sui social, interi post e paragrafi, salterebbero fuori un sacco di libri interessanti. 

Stefano: L'ultimo respiro, il tuo libro, è ambientato negli Stati Uniti. Perché la scelta di non ambientarlo completamente in Italia?
Luigi: Prima o poi mi aspettavo questa domanda :) La logica avrebbe chiamato così in effetti. Ma da sempre sono appassionato di film e serie tv ambientati negli Stati Uniti. E gli Stati Uniti sono il mio grande sogno, spero di andarci al più presto. Questo libro lo iniziai a scrivere 13 anni fa per gioco (fino al 2014 è rimasto chiuso in un cassetto), e visto che quando lo scrissi non mi ero posto né limiti né confini, perché non scrivere una storia ambientata in luoghi che un giorno avrei voluto visitare?

Stefano: Luigi Martinuzzi è più vicino al modo di fare e di pensare di John, il protagonista del tuo libro o Simon?
Luigi: Sicuramente di John, perché essendo il mio primo personaggio principale in assoluto è stato quasi plasmato a mia immagine e somiglianza: una persona determinata, onesta, con un forte senso di giustizia. E soprattutto sensibile (e quindi con tutte le sue paranoie ;) )

Stefano: Il mondo intero vive in un'epoca delicata in cui la paura vive ormai in ognuno di noi in una piccola o grande percentuale a causa dei vili attentati terroristici, tu che racconti la paura nei tuoi libri come vivi tutto questo trasportato nel mondo "reale"?
Luigi: In quello che scrivo ci sono paura, assassini, tensioni psicologiche, è vero. Cerco di creare tensione narrativa, di intrattenere il lettore con la suspense, ma sapendo che una volta chiuso il libro le eventuali paure innescate finiscono da lì a poco. È una fiction, e da tale termina con la parola fine.  I fatti reali, soprattutto quando si tratta di attentati, mi fanno venire i brividi. Questi atti deplorevoli sono sempre una ferita aperta; innescano e innestano la paura in testa delle persone, come fossero un fuoco su cui viene gettata di continuo ulteriore benzina. 

Stefano: Ho visto che sei molto attivo sui social network qual è il tuo rapporto con i social?
Luigi: Sì, è uno spasso per me. Mi diverte molto. E mi diverte molto fare autopromozione. Mi piace creare post particolari, mettere foto o video pazzi. In più, ho la possibilità di creare dei bei rapporti - anche se virtuali - con i miei lettori e con tutte le persone che mi seguono, ed è un feedback importantissimo per me.

Stefano: Luigi Grazie per aver accettato di confrontarti con me e con tutti i tuoi lettori che ti seguono dai circuiti forum e blog creature della notte... Stefano.
Luigi: Un grande grazie a te, Stefano e a tutte voi creature della notte, che mi avete gentilmente ospitato e che fate sentire sempre la gente come a casa. Buonanotte e un forte abbraccio thriller! Luigi​

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