22 ottobre 2015

Recepensieri: Memorie di un assassino

Memorie di un assassino
Kim Young-Ha



Scheda libro QUI


Recepensiero di ladyvishous

Il romanzo ci proietta nella vita del coreano Kim, un anziano malato di alzheimer. Scorrendo le pagine del romanzo veniamo a conoscenza del suo passato...un passato nel quale il protagonista ha svolto "attività" diciamo non proprio convenzionale...quella che lui stesso chiama una carriera: quella di killer. Dai 16 ai 45 anni ha ucciso decine di persone...e lo ha fatto per seguire un impulso che arrivava direttamente da dentro di sé. La sua vita cambia radicalmente dopo un incidente, a seguito del quale subisce un'operazione al cervello. Questa operazione fa sì che la scia di sangue che si è lasciato dietro per lungo tempo si interrompa.
Come detto lo ritroviamo anziano e malato. La malattia lo costringe ad appuntarsi pensieri...ricordi che ogni tanto riaffiorano nella mente...a munirsi di un registratore dove poter "fissare" ciò che la sua mente decide di far tornare a galla, in modo da avere la possibilità di riascoltare i messaggi registrati al momento del bisogno.
Sembra ormai un individuo senza più uno scopo nella vita, destinato a finire in una casa di riposo dove trascorrere gli ultimi anni di vita. Questo fino a quando non si convince che un uomo entrato a far parte della vita della figlia abbia intenzione di ucciderla. Questo suo convincimento lo porta a rimettersi in un certo senso in gioco, riportandolo di colpo a riprendere in mano la sua vecchia "carriera".
Senza andare oltre e nello specifico della storia, posso dire che dopo aver letto la trama ero rimasta molto incuriosita. Il romanzo è breve e quindi non si impiega molto tempo a leggerlo. In alcuni punti regala momenti in cui il protagonista analizza la sua vita in modo introspettivo: cosa lo spingeva ad uccidere...se questo faceva di lui un supereroe o un demone. E sono queste le parti del libro che ho apprezzato. Non mi è invece piaciuto particolarmente il modo in cui è scritto il romanzo...una specie di diario in cui sono appuntati pensieri e considerazioni che in alcuni tratti ho faticato a leggere, non perché fossero scritti in modo incomprensibile ma perché saltavano da un argomento all'altro senza un minimo raccordo. E' un gusto prettamente personale, che mi fa preferire romanzi diciamo strutturati in modo "classico" se così si vuol dire, dove i vari capitoli e passaggi sono strettamente legati gli uni agli altri.
Rimane comunque un libro che penso possa piacere agli amanti del thriller, perché comunque la storia è particolare e, seppur breve, può essere un piacevole svago durante la giornata.
VOTO:3 MORSI

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